Incontro psicopedagogico sui temi salienti delle tappe evolutive dei genitori e dei figli
NEONATO (0-1 anno)
- La prima competenza del genitore di un bambino piccolo è la CAPACITA’ DI MODULARE L’AROUSAL del bambino: in questa fase, il bambino si rappresenta solo la soddisfazione dei suoi bisogni (se fa un gesto non rifiuta il genitore, ma segnala che quel bisogno è stato soddisfatto)
- Il rapporto genitori-bambini si gioca su un continuum tra benessere e malessere, in cui il genitore deve riuscire ad insegnare piano piano al bambino l’autoregolazione. La sincronia si crea quando il bisogno del bambino è soddisfatto, ma nel resto del tempo il ritmo mamma-bambino non è sincronico.
- L’accudimento è attivato dai richiami del bambino: il pianto del bambino attiva la memoria dei pianti della mamma
- Tra i 9 e 12 mesi si sviluppa una funzione chiamata ATTENZIONE CONDIVISA: quanto più il genitore presta attenzione al bambino, tanto più il bambino presterà attenzione a quello che il genitore gli propone. Il gesto che rappresenta questa funzione è il POINTING, cioè indicare
PRIMA INFANZIA (1-3 anni)
- A 2-3 anni arriva l’età del NO: il bambino dice no perché l’ha sentito dalla mamma (ad esempio, quando inizia a gattonare, la mamma lo difende dai possibili pericoli dicendo sempre no). La cosa migliore sarebbe che nel caso in cui il bambino abbia in mano un oggetto rischioso, lo distraggo con qualcos’altro, piuttosto che strapparlo via
- “Queste parole non si dicono” è la frase più utilizzata dai genitori verso i bambini di quest’età. I bambini non capiscono il senso della parolaccia, ma la dicono perché sentono il tono della voce con cui viene pronunciata dagli altri, quindi ha una connotazione percettiva forte. Successivamente, si nota la reazione che gli altri hanno quando dico la parolaccia
- Verso i 3 anni, i bambini sentono il bisogno di fare azioni ripetute e regolari, come per esempio vedere sempre lo stesso cartone animato o farsi raccontare sempre la stessa favola. Tutto ciò è mosso dal piacere interno che mi dà trovarmi davanti ad una sequenza che io mi aspetto, sto bene quando il mondo diventa prevedibile. È un bisogno che va rispettato, in quanto dal punto di vista puramente cognitivo mi permette di creare una memoria di eventi, mentre sul piano interiore è un bisogno che va riempito, altrimenti si rischia da più grandi il rifugio in qualcosa di simile, come può essere l’abuso dei videogiochi
SECONDA INFANZIA (3-5 anni)
- È importante l’avvio della fase normativa: i genitori prima di quell’età sono tolleranti (ad esempio quando il bambino butta a terra il cibo), poi cominciano a dire che non si fa. È importante anche trasmettere il messaggio che le regole vanno contestualizzate: mi posso permettere un certo tipo di comportamento in un ambiente, ma in un altro no; se il bambino si comporta in maniera adeguata rispetto al contesto viene gratificato. Nel frattempo comincia l’attività scolastica: c’è corrispondenza tra il comportamento normativo dei genitori e l’ingresso a scuola (ci sono norme, orari).
FANCIULLEZZA (6-10 anni)
- A quest’età arrivano le emozioni complesse, come l’orgoglio, la colpa e la vergogna: il bambino è in relazione con la mamma ma tiene conto del contesto e del terzo che lo osserva (a scuola mi vergogno se mamma mi dà il bacino avanti agli altri)
- Iniziano anche le mode: è normale voler appartenere ad un gruppo, è una cosa a cui i genitori devono rassegnarsi e anzi dare dignità all’esigenza dei bambini (comprare la felpa o le scarpe della stessa marca dei compagni)
PREADOLESCENZA (11-13 anni)
- Per quanto riguarda il tema della sessualità, è importante fin da subito utilizzare un linguaggio corretto per individuare i caratteri sessuali primari e secondari che stanno avendo un cambiamento nel ragazzo (vagina, pene)
- Il rapporto genitori-figli si modula sulla gestione della differenza ragazzo-genitori: il ragazzo si accorge che ci sono delle cose diverse tra lui e i genitori
- Può succedere a volte che alcuni adolescenti vivano il corpo come una cosa bella, quindi apprezzata dal gruppo dei pari, o come un ostacolo. Quest’ultimo caso avviene ad esempio negli adolescenti che fanno nuoto: le femmine devono gestire le mestruazioni, mentre i maschi un costume troppo attillato che mette in mostra i caratteri secondari
- Il rispetto dell’intimità sessuale diventa un punto centrale in questa fascia d’età: i ragazzi hanno bisogno di un proprio spazio d’intimità e pretendono giustamente che nessuno entri in camera mentre si cambiano o mentre sono in bagno, neanche fratelli o sorelle, men che meno i genitori. Diamo loro il tempo di accettare i cambiamenti corporei e di viverli intimamente, visto che il corpo è una cosa propria e intima
ADOLESCENTE (14-18 anni)
- Nell’adolescente emerge quella che è l’identità personale: non sono più un personaggio, ma una persona con un corpo e una costellazione di opinioni, obiettivi e valori. Infatti, questa è la fase in cui arriva la creatività: attraverso il linguaggio, posso esprimere non solo idee esterne, ma finalmente anche le mie produzioni di pensiero
- Il bisogno predominante è quello di riconoscimento: il genitore mi serve anche solo perché è colui a cui mi oppongo e questo mi aiuta nel riconoscermi altro e diverso da lui. Ho bisogno che nei vari contesti io venga riconosciuto diverso da come ero a 6 anni, sia a scuola che in famiglia
- Si può riscontrare in questa fase l’utilizzo di sostanze, sia come prima vera ribellione, che come tentativo di evasione e di riconoscimento (gruppo dei pari)
Psicologa Giulia Ballarini
In collaborazione con la pedagogista Brenda Cerioni e ACLI Ancona
DATE DEGLI INCONTRI:
- 14 Giugno 2022: ACLI Corinaldo (Corinaldo)
- 21 Giugno 2022: ACLI San Silvestro (Senigallia)
- 24 Giugno 2022: ACLI Sasso (Serra San Quirico)
- 27 Giugno 2022: ACLI Roncitelli (Senigallia)
- 29 Giugno 2022: ACLI Burattini Collelauro (Camerano)
- 8 Luglio 2022: Ex-Minatori Cabernardi (Sassoferrato)